Il mutare dei livelli piezometrici rendono obsoleta la “vecchia” configurazione della barriera idraulica.
La barriera idraulica, attiva da diversi anni, non è più stata in grado di soddisfare la richiesta di sbarramento della propagazione della contaminazione verso valle.
Per ridefinire il nuovo sistema di sbarramento è stato necessario redigere un modello di flusso delle acque sotterranee, verificandone al contempo la conformità con quanto rilevato in sito, in regime statico e dinamico (pozzi barriera in funzione).
Conclusa la fase di introduzione dei parametri, il modello di flusso è stato applicato, ovvero utilizzato allo scopo di fornire indicazioni circa la soluzione progettuale più idonea a garantire lo sbarramento idraulico della falda superficiale, contemporaneamente valutando la reimmissione in falda delle acque trattate.
Individuata la configurazione ottimale del barrieramento idraulico (e conseguentemente progettati i pozzi) è stato assunto il ruolo di DL, tanto per le attività di realizzazione dei suddetti pozzi quanto per la messa in opera del nuovo impianto di trattamento acque (anch’esso progettato da GEOlogica).
Il nuovo sistema, in funzionamento da luglio 2016, ha già permesso di raggiungere risultati particolarmente brillanti, estraendo dalla falda di notevoli quantità di contaminanti.
GEOlogica ha assunto il ruolo di DL/RL per la gestione e il monitoraggio ambientale dell’intervento di MISE della falda, attività particolarmente gravosa in virtù del complesso protocollo di monitoraggio imposto dagli Enti di Controllo.
Il valore complessivo delle opere è pari a € 800.000.