I ferro batteri e l’efficienza dei pozzi

in Mag 24, 2017

La presenza dei ferro batteri producono, anche a breve termine, una perdita di efficienza dei pozzi

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La presenza di ferro batteri può essere spesso la causa di una spiccata perdita dell’efficienza di un pozzo. La possibilità di valutare la presenza di tale elemnto attraverso una periodica video ispezione del pozzo può garantire interventi programmati di manutenzione che, a loro volta, consentono un pieno recupero del pozzo che, diversamente, sarebbe destinato all’abbandono obbligando una nuova e onerosa procedura di perforazione di una nuova opera di captazione.

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Nell’ambito di un Progetto di Messa in Sicurezza delle acque di falda, si è reso necessario realizzare un impianto di barrieramento idraulico con l’ausilio di 5 pozzi di presa e di n. 2 pozzi di resa. La portata complessiva del sistema è di circa 21 l/s (circa 1.800 mc/giorno). A distanza di circa 8 mesi dalla messa in opera del barrieramento idraulico, si è assistito, oltre che a una graduale perdita di livello nei pozzi barriera, a una perdita complessiva, in termine di regime dei prelievi, pari a circa il 40 % con una portata che da 21 l/s è passata a circa 12 l/s. A ciò si deve aggiungere un maggior “sforzo” da parte del sistema di sollevamento che, per cercare di mantenere la portata in emungimento richiesta, ha necessariamente imposto un aumento di Hertz.

Dopo alcune verifiche di rito, avendo verificato anche nei prefiltri a quarzite la presenza di una sostanza mucillaginosa color ferro, si è ipotizzata la presenza di ferro batteri nelle acque di falda. A tal proposito, si è quindi scelto di eseguire una attività di manutenzione dei pozzi che è stata organizzata in più fasi. Più in dettaglio, si è provveduto alla rimozione del sistema di piping e all’esecuzione di video ispezioni.

Da tale attività è emerso quello che si era ipotizzato ossia la presenza di una forte incrostazione dei pozzi, con occlusione dei filtri, dovuta a una significativa presenza di ferro batteri distribuiti uniformemente lungo tutto lo sviluppo saturo dei pozzi. A tale situazione si è anche sommato l’arrivo, in uno dei pozzi barriera, di una sostanziale quantità di prodotto idrocarburico (nafta pesante) che è stata ben evidenziata all’atto dell’estrazione di una pompa che ne è risultata quasi completamente incrostata.

GEOlogica al termine di una prima fase di verifica delle condizioni dei pozzi ha previsto la realizzazione di un intervento manutentivo mediante la tecniche Hydro pulse già eseguita su alcuni pozzi. Il risultato è stato più che soddisfacente e, in termini di efficienza del pozzo, l’opera risulta completamente recuperata.

Da tale esperienza è possibile osservare come un costante monitoraggio del cantiere, inteso sia in termini idrodinamici sia di efficienza dei sistemi di sollevamento, ha consentito di intervenire e di programmare interventi di manutenzione sui pozzi in tempi compatibili alla salvaguardia delle opere di captazione.